Ci sono volte che dalle mani nascono improvvise ricette che non avevi mai provato.
Capita a volte che siano li, sulla punta delle dita come se dovessero nascere per forza, crearsi e autocelebrarsi.
Mi capita di non sapere cosa preparare , oppure come spesso succede, di avere in casa alcuni ingredienti e di doverli sposare per forza.
E' quello che mi è successo questa volta, con i peperoni, la ricotta e le poche cose che si possono avere immancabilmente nel frigorifero e in casa.
Nascono così questi peperoni alla ricotta, che io compero dalla mia amica Erika al mercato.
E' una ricotta vaccina che arriva dalle valli del cuneese, fatta con passione e dedizione. Cremosa e burrosa, poco "sfruttata", piace a tutti in casa. sia condita con olio sale e pepe, sia bagnata con olio al tartufo, che al naturale.
I peperoni sono di Santena, anche quelli comperati al mercato da un contadino che li produce. Come vedete, la mia spesa è il più possibile stagionale e a Km 0, sfruttando quello che questa regione, il Piemonte, offre di continuo in base alla stagionalità e alle proprie colture.
Dopo viene il sud, gli aromi che sono i capperi di Pantelleria, dissalati e tritati, profumati da quella terra di mare che è la Sicilia e le sue isole minori, mescolati con aglio e prezzemolo, sale e pepe, creano il profumo, l'aroma che riempie le narici durate la cottura con il peperone.
Sicuramente esistono varianti simili, d'altronde siamo in Italia e di ricette di peroni al forno ne esistono varietà infinite, ma voglio pensare che questa sia la mia, perchè è buona, leggera, senza essere unta o fritta.
I peperoni sono piccoli e sodi, della grandezza di una mela grossa. Non devono essere troppo grandi, perchè bisognerebbe utilizzare troppa farcitura e quindi ci ritroveremmo davanti ad una porzione troppo abbondante. Se si vuole, meglio fare il bis.
Ho letto di recente il libro di Susanna Agnello Hornby, "Il pranzo di Mose" qui , inno al cibo e alla capacità della scrittrice di far rivivere ricette della cucina siciliana, ma prima ancora la storia di una famiglia che si riuniva intorno al tavolo per il pranzo come fosse un rito.
Proprietaria della tenuta Mosè, nella zona di Agrigento, racconta di olio e ulivi, pomodori, lattughe e agrumi, nonché di convivii e ricette della memoria, tramandate di madre in figli.
Forse essendo io di origini siciliane, rivedo parte di quelle tradizioni che in realtà non ho mai vissuto, essendo cresciuto in una città come Torino, ma voglio credere che faccia parte della mia, nostra storia.
Inoltre consiglio a tutti la lettura de "La Mennulara" libro della stessa autrice, che ho amato molto.
Bene, procediamo con la ricetta.
La foto è stata scattata direttamente dal forno, non è molto bella, ma i colori ci sono tutti.
L'ho scattata quando ho visto il risultato e sentito il profumo. Allora ho capito che dovevo aggiungerla su questo bolg, una pagina dove di tanto in tanto mi affaccio per parlare virtualmente con voi. Sappiate che sono di una semplicità incredibile, potrebbe cucinarli un bambino, ma assolutamente appaganti per gusto e olfatto a meno ché non vi piaccia la ricotta e questo é tutt'altro affare.
Si possono mangiare anche freddi, ma io li consiglio tiepidi, mai appena usciti dal forno. Bisogna aspettare, come dice Susanna, che tutti gli ingredienti che con il calore ha amalgamati, ritornino ad essere quello che erano, perché il calore ruba al gusto e non si riesce ad assaporare il cibo come si dovrebbe.
Ingredienti :
5/6 peperoni di medie dimensioni
350 gr di ricotta vaccina ben asciutta
2 uova intere freschissime
3 fette di pane in cassetta (se possibile non confezionato)
1 bicchiere di latte
mezzo bicchiere (una bella manciata) di capperi precedentemente dissalati in acqua (no sott'aceto)
un mazzetto di prezzemolo e qualche foglia di menta (facoltativo)
uno spicchio d'aglio
sale
pepe
olio extravergine di oliva
carta da forno
Lavare i peperoni, tagliate il cappello e eliminare i semi e i filamenti bianchi all'interno
Sciacquarli all'interno e metterli a scolare capovolti
Lavorare la ricotta con le uova precedentemente sbattute con sale e pepe
Eliminare la crosta del pane in cassetta e metterlo a bagno nel latte fino a che si è ammorbidito ma non inzuppato poi aggiungerlo alla ricotta lavorata, e amalgamare
Fare un trito di prezzemolo, se vi piace la menta, aglio (eliminate l'anima interna) e i capperi dissalati e incorporatelo all'impasto di pane uova e ricotta, fino ad ottenere un composto denso ma cremoso
Aggiustare di sale se manca e di pepe (assaggiate sempre...)
Salare leggermente i peperoni all'interno e aggiungere un filo di olio
Farcire i peperoni ma senza riempirli troppo perché durante la cottura l'impasto cresce (un po meno del bordo)
Aggiungere un filo di olio (poco) sull'impasto
Foderare una teglia da forno con la carta da forno inumidita e poi strizzata e posizionare i peperoni, spennellando prima poco olio sul fondo
Posizionare i cappellini a fianco ma non sopra il peperone (li aggiungerete dopo)
Infornare a metà del forno già caldo a 200°, fino a che l'impasto risulterà ben dorato (circa 20 minuti) Fare la prova dello stecchino che dovrà uscire asciutto e abbassare la temperatura a 150° continuando la cottura per altri 10 minuti tenendo d'occhio che non si brucino
Una volta cotti, spegnere il forno e lasciare intiepidire con lo sportello un po' aperto.
All'inizio, esternamente i peperoni sembreranno poco cotti, perchè la polpa rimane lucida, ma durante la fase di raffreddamento si ammorbidiranno e avranno la polpa rugosa.
Servite tiepidi
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