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Visualizzazione dei post con l'etichetta carne

Lonza arrosto alla senape, morbida, delicata e profumata

In questo caldo di metà Luglio , io che sono un po' masochista, alle 23 della sera cucino l'arrosto per domani. Altri sarebbero già sdraiati a letto con il bocchettone dell'aria condizionata a manetta ed io invece soffro... tanto.... Ma domani non soffrirò, anzi. Sto cucinando la lonza di maiale alla senape, arrosto delicato, dal gusto un po' deciso, ma come accennato nel titolo, morbido e profumato. Già lo sfrigolare dell'olio e del burro ti mettono il buon umore, la carne che si rosola emana un profumo leggero ma che stimola l'olfatto. Poi si aggiunge la cipolla tagliata finissima, tanta... almeno una, e lì dopo averla fatta appassire svenite di gioia. Appena riuscite a riprendervi, tocca al vino bianco secco. un bicchiere a lui ed uno a voi per riprendervi dallo svenimento... dopo di che lasciate evaporare  l'alcol (voi inspiratelo a pieni polmoni) e con non-cha-lan-ce, lasciate cadere ben tre cucchiai di senape dolce (anche quella di Djone va be...

Il "verdetto" e l'orto di Moncalvo

Dopo aver letto le regole del contest "In cucina con il Club delle Cuoche...voglia di orto: Maramao perché sei morto? "  eccomi qui a rispolverare ricordi e a parlare dell'orto di mio padre. Il suo, al pari di quello del vecchietto di Torino, mi ha fatto capire quanto sia importante la terra.   i pomodori di mio papà (foto ritrovata) Sotto una foto di mio padre e l'ingresso del suo orto. Purtroppo solo con la  mia descrizione  è  possibile "vedere" quello che la casa,  qui ,  nasconde Filippo  è  sempre stato un contadino, anche dopo il suo lavoro da operaio in Fiat. Da ragazzo era un bracciante  e  da suo padre aveva appreso l'arte del coltivare, per cui era naturale dovesse tornare ad occuparsi  di  terra,  di pomodori ,  di  melanzane  e  cetrioli .   Il suo  Orto  ( non a caso uso la maiuscola )  era  in una valle della campagna astigi...

Abbacchio alla romana? No, agnello alla lucana !

Cuocere  l'agnello di per se non è una cosa così difficile, ho letto su altri blog ricette succulente, da far venire l'acquolina in bocca. L'agnello al forno è di per se una delle ricette più diffusa, forse perchè di base ci riporta alla Pasqua, dove a Dio si immolava l'agnello a remissione dei peccati... e dopo si mangiava. Altra ragione era la facilità per il pastore di cuocere la carne alla brace, un po di sale e qualche erba aromatica per dare profumo ad una carne che già di suo ha un gusto deciso e quindi che non necessita di essere "aromatizzata" oltremodo. Il mio agnello al forno con patate mi è stato tramandato da mia suocera, ottima cuoca lucana, che con pochi ingredienti riesce a far miracoli. La differenza fra il "mio" agnello arrosto con patate e quello degli altri è il mix di formaggio, pane pesto, prezzemolo, pepe e aglio. Nel forno questo mix s'incontra con i succhi della carne, l'olio d'oliva e l'amido delle patate, ...

Straccetti di tacchino saltati con semi di finocchio e peperoncino e zuppetta di ceci al rosmarino

Oramai la stagione fredda è prossima, l'autunno bussa alle nostre porte nonostante l'estate quest'anno, lasci strascichi che mai ci saremmo aspettati, regalandoci un Ottobre caldo e denso di colori . In cucina si comincia a pensare alle zuppe, alle carni stufate e ai sapori che ci riportano ad una stagione intermedia, preludio dell'inverno. E così ho pensato a questo piatto che racchiude ancora qualche profumo estivo, ma ci riporta al freddo autunnale con i legumi che  imperano sulla tavola imbandita delle campagne, annaffiati da un buon vino rosso corposo, che sa di bosco e di uva matura. I mie straccetti di tacchino, si vantano di coniugare l'essenza del seme di finocchio con il peperoncino, bagnati da puro olio extravergine di oliva, sale e fuoco della padella, che li abbrustolisce senza renderli stopposi; complice uno spruzzo di vino bianco. Sul pane casereccio tostato (della mia mamma), ho adagiato una zuppetta di ceci e patate leggermente agliata, fatta sob...

Alette di pollo croccanti alla paprika e patate al forno con cumino

Ebbene si, lo ammetto, fino a poco tempo fa, l'idea di mangiare l'ala di un pollo, mi dava letteralmente fastidio, non riuscivo proprio a farmi piacere quella parte, così minuta, maltrattata e snobbata da tutti, come se fosse il boccone del disgraziato.  Ed invece ho dovuto ricredermi, non solo è una parte tenerissima, ma anche buona. La carne in quel punto è morbida, poco stopposa, direi a gusto, migliore della coscia. E' un pezzo povero, spesso non si sa come cucinarlo, usato poco, ma stranamente in vendita in tutte le macellerie di pollame, mi sono chiesto: "qualcuno le mangerà?. La risposta è si, i buongustai, quelli che non si fanno fregare solo perchè costano poco e quindi le vedono come un pezzo di minor pregio (esattamente come ho sempre fatto io...)  Le alette di pollo bisogna saperle cucinare,  richiedono fantasia, un po' di impegno... non le puoi mettere in padella al pari della coscia o del petto, vanno curate in forno e li devono finire. Innanzi ...

Stracotto di guancia di vitello (antichi sapori)

Qualche tempo fa , sul mio blog, ho scritto che per ottenere buoni piatti non sempre servono tagli di carne costosi, ma spesso come era tradizione nelle famiglie contadine, si utilizzavano anche quelle parti meno pregiate, che invece di pregiato hanno il sapore. Per farla breve, mi sono imbattuto in un post che parlava della guancia di vitello, spiegava che questa parte è molto morbida e adattissima da cucinare in umido e quindi, d'accordo con la mia macellaia (e si, la mia è una macellaia sposata ad un macellaio di prima scelta) mi sono fatto procurare il pezzo su ordinazione, perchè a quanto pare è diventato introvabile (levate le guance che sono la carne della testina, di quest'ultima non si utilizza più nulla). Dopo un mesetto, finalmente sono riuscito ad avere il mio ordine (grazie alla macellaia Simona) e dopo averlo fatto frollare, mi sono dato da fare per cucinare un piatto semplice, così com'è nella tradizione contadina, ma anche prelibato e profumato: ...

Polpettone al Barbera

Ecco il mio polpettone al Barbera 1/2 kg di trita mista vitello/ maiale  2 uova intere  2 bocconcini di pane ammollati nell'acqua e poi strizzati Un pugno abbondante di formaggio grana Un pugno di fiocchi di patate o una patata bollita e passata Erbe aromatiche secche a piacere Rosmarino e salvia freschi Farina per infarinare Olio EVO sale 2 spicchi d'aglio 1 bicchiere colmo di vino Barbera Impastare la trita con le due uova, il pane ammollato, le erbe e un pizzico di sale, fino a che si sará tutto ben amalgamato. Aggiungere i fiocchi di patate o la patata passata ed il formaggio e rimpastare fino a che non si sono amalgamati con la carne. Dopo infarinare il polpettone e lasciare riposare. In un tegame versare l'olio (deve coprire il fondo) portare a temperatura e far soffriggere uno spicchio d'aglio, aggiungere il polpettone e far rosolare bene da ambo le parti. Aggiungere il rosmarino e la salvia e togliere l'aglio prima ch...

Agnello in crosta alle erbe provenzali (viva la France)

Durante un mio soggiorno in Provenza, ospite di amici, ho avuto la fortuna di imbattermi nel piatto che vi presento oggi. La tenerezza della carne oltre al profumo esaltante mi ha fatto comprendere che c'è un modo diverso di cucinare l' agnello, eliminando il tipico gusto dolciastro ma senza alterarne il sapore originale. Le erbe di Provenza che sono facilmente reperibili (timo, aglio, prezzemolo e rosmarino) unite al pangrattato e al burro, creano quella copertura croccante, lasciando morbida e profumata la carne. Il burro è importante, deve essere fresco e non troppo gelato e impastato al pane e alle erbe manterrà la carne umida mentre si cuoce nel forno. Consiglio come contorno delle verdure semplici, appena scottate e passate nell'olio, ad esempio carotine e piccole zucchine tagliate a tocchetti con qualche foglia di basilico o di menta, o se preferite, un'insalata di finocchi  e arance  tagliati sottili, conditi con ottimo olio EVO, sale e pepe. Per quel c...