Dunque che dire... non sono neanche napoletano d'origine, non ho sposato una napoletana, ma a Pasqua a casa mia la pastiera c'è sempre.
Complice mia suocera che da sempre la prepara con una sua amica napoletana e che ha trasmesso a mia moglie prima e poi anche a me, la voglia d
i mangiarla.
Nel tempo abbiamo sperimentato ricette diverse: un po' più bassa, un po' più friabile, un po' più alta e finalmente siamo arrivati all'ottimo e cioè alla frolla morbida ma croccante e all' impasto alto e compatto.
Le materie prime sono importanti: le uova freschissime, la ricotta romana non troppo umida (meglio se compatta e con pochissimo siero), il grano precotto (quello è in scatola purtroppo) e via via tutti gli altri ingredienti.
Va da sé che è fondamentale l'essenza di fiori d'arancio; deve essere veramente profumata e spesso quella comperata nei supermer
cati non profuma più di tanto. Allora datevi da fare e cercate qualche drogheria che ne venda di buona qualità, io a Torino la compero da Rinaldi in piazza Emanuele Filiberto 2.
Oltre all'essenza compero in questa drogheria storica, la frutta candita (a pezzi interi) dal profumo e gusto meraviglioso, che poi taglio a pezzettini.
Come contenitore ho usato una teglia rotonda di 28 cm di diametro e di 6 cm di altezza, perché come dice un noto pasticciere napoletano, 6 cm è il giusto compromesso per ottenere un dolce perfetto, un'altezza inferiore produrrebbe un dolce troppo asciutto e maggiore troppo umido.
In questa ricetta c'è un grosso impiego di uova che a prima vista può sembrare esagerato; inizialmente anch'io ho avuto la stessa sensazione, ma poi quando ho sfornato la pastiera e dopo ancora, quando l'ho mangiata, ho capito che non era così.
Questa fra tutte le pastiere sperimentate nel tempo, è di gran lunga la migliore. Ve la propongo dopo averla provata e credetemi, i miei ospiti l'hanno gradita, anzi, mangiata tutta... a Pasqua nessuno è a dieta.
Maria Mari' - Roberto Murolo
Complice mia suocera che da sempre la prepara con una sua amica napoletana e che ha trasmesso a mia moglie prima e poi anche a me, la voglia d
i mangiarla.
Nel tempo abbiamo sperimentato ricette diverse: un po' più bassa, un po' più friabile, un po' più alta e finalmente siamo arrivati all'ottimo e cioè alla frolla morbida ma croccante e all' impasto alto e compatto.
Le materie prime sono importanti: le uova freschissime, la ricotta romana non troppo umida (meglio se compatta e con pochissimo siero), il grano precotto (quello è in scatola purtroppo) e via via tutti gli altri ingredienti.
Va da sé che è fondamentale l'essenza di fiori d'arancio; deve essere veramente profumata e spesso quella comperata nei supermer
cati non profuma più di tanto. Allora datevi da fare e cercate qualche drogheria che ne venda di buona qualità, io a Torino la compero da Rinaldi in piazza Emanuele Filiberto 2.
Oltre all'essenza compero in questa drogheria storica, la frutta candita (a pezzi interi) dal profumo e gusto meraviglioso, che poi taglio a pezzettini.
Come contenitore ho usato una teglia rotonda di 28 cm di diametro e di 6 cm di altezza, perché come dice un noto pasticciere napoletano, 6 cm è il giusto compromesso per ottenere un dolce perfetto, un'altezza inferiore produrrebbe un dolce troppo asciutto e maggiore troppo umido.
In questa ricetta c'è un grosso impiego di uova che a prima vista può sembrare esagerato; inizialmente anch'io ho avuto la stessa sensazione, ma poi quando ho sfornato la pastiera e dopo ancora, quando l'ho mangiata, ho capito che non era così.
Questa fra tutte le pastiere sperimentate nel tempo, è di gran lunga la migliore. Ve la propongo dopo averla provata e credetemi, i miei ospiti l'hanno gradita, anzi, mangiata tutta... a Pasqua nessuno è a dieta.
Maria Mari' - Roberto Murolo
Ingredienti:
pasta frolla
1 uovo intero e 3 tuorli
gr 180 burro
gr 200 di zucchero
gr 450 di farina
un pizzico di sale
farcia
gr 600 di ricotta romana o mista
gr 500 di zucchero
gr 400 di grano cotto (solitamente 1 barattolo...)
1 bicchiere di latte
12 tuorli e 6 albumi
3 cucchiaini di essenza di fiori d'arancio (o 3 fialette)
gr 60 di frutta candita (a scelta solo cedro o arancio oppure mista)
la buccia grattugiata di 2 limoni
In un robot da cucina mettete la farina setacciata, lo zucchero e il burro ben freddo a pezzi e fate girare finchè il composto risulti granuloso.
Unite l'uovo e i tuorli e impastate fino a che non si formerà una palla grossolana (non troppo perchè il burro tende a fondersi).
Raccogliete l'impasto e appallottolatelo con le mani, dopo avvolgetelo nella pellicola e mettetelo a riposare in frigo per circa 30 minuti.
In un pentolino versate il grano precotto con il bicchiere di latte e fate scaldare senza bollire girando,
una volta scaldato lasciate intiepidire.
Passate con il passapatate la ricotta ben asciutta, aggiungete 250 gr di zucchero, il limone grattugiato e mescolate.
Montate con le fruste i 12 tuorli con 250 gr di zucchero, fino a che diventano ben fermi e chiari (una crema)
A questo punto aggiungete il grano alla ricotta e amalgamate bene, poi aggiungete le uova montate con lo zucchero sempre amalgamando bene.
Prendete gli albumi (6) e montateli a neve ben ferma con un pizzico di sale, dopo aggiungeteli all'impasto di ricotta-grano-uova, incorporandoli dal basso verso l'alto, aggiungete l'essenza di fiori d'arancio e la frutta candita a pezzi piccoli e mescolate delicatamente.
Accendete il forno e portate a 180 gradi statico.
Prendete la frolla dal frigo e su di un piano ammorbiditela lavorandola con le mani , dopo con l'aiuto di un po' di farina e di un matterello, stendetela fino ad uno spessore di 2/ 2.5 mm circa, ricavando una sfoglia rotonda che andrà a coprire la vostra teglia. E' probabile che possa avanzarvi della pasta, dipende da quanta ne usate e dallo spessore deciso, sicuramente potrete utilizzarla per altre torte.
Consiglio di fare con la carta da forno un disco che copra il fondo e sopra due strisce incrociate per aiutarvi a tirare fuori la pastiera dopo cotta (e raffreddata).
Dopo averla imburrata, infarinata e coperta con la carta da forno, rivestite la teglia facendo sbordare la pasta dai bordi.
Bucherellate con i rebbi della forchetta il fondo e i lati e versate dentro la crema di ricotta, dando dei piccoli colpi ai lati, per far in modo che la stessa si assesti.
Tagliate 4 strisce di pasta con la rondella larghe 2,5 cm e incrociatele come nella foto, subito dopo "nettate" con il matterello la pasta in eccesso sui bordi.
A questo punto la pastiera è pronta per essere infornata, la cottura durerà all'incirca 1 ora e mezza a secondo del vostro forno. L'impasto tenderà a gonfiare e a scurirsi man mano che si cuocerà, alla fine usare uno stecchino al centro per verificare la cottura (deve uscire praticamente asciutto).
ciao Armando,
RispondiEliminasono molto incasinata e non riesco a collegarmi più da tanto. adoro la pastiera ed è sempre molto molto difficile trovarne una buona. si cimentano tutti ma con risultati piuttosto scarsi. proverò la tua ricetta anche se, in onestà, mi spaventano le 12 uova della farcia.
in realtà ti ho scritto per avere qualche consiglio. il 26 maggio mia figlia compie 18 anni e vorrei organizzare la festa "quelli che c'erano" ovvero i miei amici storici e qualche parente, visto che lei non ci vuole fra i piedi alla sua festa ufficiale con tutti i suoi amici. si tratta di una merenda sinoira per una trentina di persone. io ho un grande terrazzo e, con la speranza che arrivi la primavera, vorrei allestire lì. hai qualche idea di finger food rapido e d'effetto? grazie mille. Laura