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Zuppa di cime di rapa, patate e guanciale, ovvero la terra di mezzo fra Puglia e Lucania

Diciamocelo in tutta sincerità, la zuppa è la prima tappa del novello cuoco. Chi non sa fare almeno una zuppa alzi la mano... credo siano pochi. Sostanzialmente la zuppa e la minestra si assomigliano, la prima va servita con il pane casereccio tostato e la seconda invece contiene oltre alle verdure anche pasta o riso. Da non confondersi con la famosa "pappa al pomodoro" tanto cantata dalla Pavone nazionale, quella è altra cosa, ne zuppa ne minestra... pappa appunto. Le zuppe si possono preparare con tutti gli ingredienti purché abbinati bene, sta a noi saper mescolare le verdure di modo che i sapori si amalghino bene. La zuppa fa parte della cultura contadina, spesso d'inverno rifocillava e scaldava allo stesso tempo e con un buon bicchiere di vino si completava. Il pane tostato sostituiva la pasta, anche se credo che quello che oggi noi tostiamo, ieri era pane raffermo che veniva ammorbidito nel brodo, da qui il detto "se non è zuppa è pan bagnato". La patata...

Cestino di tagliatelle, prosciutto di Praga e provola affumicata

Eccomi qui, preso dalla voglia di fare ... Ritorno a voi con questo primo piatto bello e gustoso, che vi farà fare un'ottima figura con i vostri ospiti. Cestino di tagliatelle è in realtà una pasta condita su di un letto di pomodoro fresco. I contrasti si vedono e i colori pure, anche se invece del solito miscuglio o della solita pasta al forno, questa volta si presenta in maniera divertente e monoporzione. Le tagliatelle verdi servono a creare l'intreccio, mentre il prosciutto di Praga e l'uovo con i formaggi fanno il ripeno. Alla fine della cottura si otterranno dei cestini colorati con un cuore compatto come se fosse un mini timballo. Naturalmente si farà un po' di attenzione di modo che non venga fuori una palla (saranno cotti nelle formine) e andremo a distribuire l'uovo , che applicheremo con il cucchiaio, sia al fondo che sui lati facendo spazio con un coltello . Ricapitolando: 1- la pasta cotta, 2- il prosciutto e 3- l'uovo. La base è la classica sa...

Niçoise di orecchiette

Oggi a Torino è una bella giornata, il cielo limpido evoca quelle giornate di primavera che ci inducono ad uscire di casa e ad affrontare la quotidianità con una marcia in più. Di fatto il sole non riscalda l'aria, anzi, quest'ultima è pungente come in quelle giornate a bordo pista, quando per la neve e il freddo, il sole appena ti scalda e ti rinvigorisce.  A me tutta questa luce e l'aria limpida fanno venire in mente il mare, e a volte anche Parigi (e qua direte perchè non ci torni e la fai finita?).  Invece questa volta ho pensato a Nizza ed a un viaggio fatto anni or sono, con mia moglie e il mio primo figlio, attraverso il passo del Tenda fino a Sospel (sbagliando strada...) e poi a Nizza. Ricordo la strada tortuosa, isolata, con certi tornanti che ti costringevano a rallentare ogni 100 metri, ma nonostante tutto, la strada scomoda, il caldo patito, Nizza mi è apparsa bella ed è stata una piacevole vacanza. Adesso non ricordo dove, sicuramente nella parte ve...

Tortino al cioccolato bianco e frutti di bosco

Bentornati , è un piacere riavervi qui. Dopo le feste e tutti i preparativi per pranzi e cene natalizie, si sente il bisogno di staccare la spina e di riprendere fiato con una piccola vacanza. Infine dopo quasi un mesetto, la voglia si è riaffacciata ... ed eccomi qui. Ho pensato di iniziare con un dolce, non una cosa esagerata ma semplice semplice. La base di partenza era pressapoco quella del classico tortino dal cuore morbido di cioccolato, ma poi, strada facendo, mi è balenata in mente una cosa diversa, un dolcino da tea, morbido e dolce per via del cioccolato e del burro ma anche un po' aspro per armonizzare. Il risultato è un specie di muffin, che ha un cuore morbido ma non cremoso, una corazza asciutta e compatta che si addenta in un attimo. Mia moglie l'ha testato e ha dato la sua approvazione (in verità ne ha mangiati due...) Ingredienti per 5 tortini: 100 gr di cioccolato bianco 50 gr di burro 120 gr di latte condensato 50 gr di far...

Il "verdetto" e l'orto di Moncalvo

Dopo aver letto le regole del contest "In cucina con il Club delle Cuoche...voglia di orto: Maramao perché sei morto? "  eccomi qui a rispolverare ricordi e a parlare dell'orto di mio padre. Il suo, al pari di quello del vecchietto di Torino, mi ha fatto capire quanto sia importante la terra.   i pomodori di mio papà (foto ritrovata) Sotto una foto di mio padre e l'ingresso del suo orto. Purtroppo solo con la  mia descrizione  è  possibile "vedere" quello che la casa,  qui ,  nasconde Filippo  è  sempre stato un contadino, anche dopo il suo lavoro da operaio in Fiat. Da ragazzo era un bracciante  e  da suo padre aveva appreso l'arte del coltivare, per cui era naturale dovesse tornare ad occuparsi  di  terra,  di pomodori ,  di  melanzane  e  cetrioli .   Il suo  Orto  ( non a caso uso la maiuscola )  era  in una valle della campagna astigi...

L'orto di Torino e il timballo di couscous

C on questa seconda ricetta voglio raccontarvi la storia di un altro orto, questa volta a Torino la mia città. E' un ricordo di molti anni fa, quando giovane padre, portavo i miei figli ai giardinetti e passando li davanti  mi beavo di  tanta bellezza...   L'orto medievale di Palazzo Madama nel cuore di Torino A Torino un giorno, quando i miei figli erano piccoli, fra due palazzine di cinque piani, un vecchio signore coltivava il suo piccolo orto. Era uno fazzoletto di terra, circa 10 x 5 mt, ed era un incanto. Passavo di li ogni volta, per guardare quel piccolo giardino, una bomboniera in mezzo ai palazzi. Il vecchio imperterrito curava il suo orto incurante della gente che passava. I suo cavoli, le sue insalatine, le sue zucchine facevano mostra di se come fossero stati fiori, i vialetti che dividevano i quadrati del giardino erano in terra battuta e talmente perfetti da sembrare vassoi smerlati. A lato dell'orto alberi di mele e di pere di arrampicavano su un...

Abbacchio alla romana? No, agnello alla lucana !

Cuocere  l'agnello di per se non è una cosa così difficile, ho letto su altri blog ricette succulente, da far venire l'acquolina in bocca. L'agnello al forno è di per se una delle ricette più diffusa, forse perchè di base ci riporta alla Pasqua, dove a Dio si immolava l'agnello a remissione dei peccati... e dopo si mangiava. Altra ragione era la facilità per il pastore di cuocere la carne alla brace, un po di sale e qualche erba aromatica per dare profumo ad una carne che già di suo ha un gusto deciso e quindi che non necessita di essere "aromatizzata" oltremodo. Il mio agnello al forno con patate mi è stato tramandato da mia suocera, ottima cuoca lucana, che con pochi ingredienti riesce a far miracoli. La differenza fra il "mio" agnello arrosto con patate e quello degli altri è il mix di formaggio, pane pesto, prezzemolo, pepe e aglio. Nel forno questo mix s'incontra con i succhi della carne, l'olio d'oliva e l'amido delle patate, ...