Passa ai contenuti principali

Abbacchio alla romana? No, agnello alla lucana !


Cuocere  l'agnello di per se non è una cosa così difficile, ho letto su altri blog ricette succulente, da far venire l'acquolina in bocca. L'agnello al forno è di per se una delle ricette più diffusa, forse perchè di base ci riporta alla Pasqua, dove a Dio si immolava l'agnello a remissione dei peccati... e dopo si mangiava. Altra ragione era la facilità per il pastore di cuocere la carne alla brace, un po di sale e qualche erba aromatica per dare profumo ad una carne che già di suo ha un gusto deciso e quindi che non necessita di essere "aromatizzata" oltremodo. Il mio agnello al forno con patate mi è stato tramandato da mia suocera, ottima cuoca lucana, che con pochi ingredienti riesce a far miracoli. La differenza fra il "mio" agnello arrosto con patate e quello degli altri è il mix di formaggio, pane pesto, prezzemolo, pepe e aglio. Nel forno questo mix s'incontra con i succhi della carne, l'olio d'oliva e l'amido delle patate, creando un sughetto che aromatizzerà l'agnello.
Per evitare che la carne si asciughi troppo, si aggiungerà dell'acqua, circa un bicchiere. Pian, piano nel forno tutto prende colore, il formaggio si fonde e il pane si abbrustolisce. Il prezzemolo e l'aglio rilasciano il loro profumo, l'olio diventerà più cremoso e si fonderà con la carne, le patate cominceranno ad ammorbidirsi e  parte della loro polpa andrà a finire nel fondo della teglia, dando cremosità. In men che non si dica vi renderete conto di che cosa avete in forno, perchè il profumo intenso vi riempirà le narici e comincerete ad avere fame. Il risultato finale si commenta da solo attraverso le foto, uno strato di patate croccanti intorno ad un agnello morbido ma ben cotto. Ecco, io l'ho mangiato oggi, e non ricordavo fosse così buono... e se guardate bene nella prima foto c'è un piccolo vuoto, si non ho resistito, quella patata l'ho mangiata io!


Ingredienti:
1 kg di costolette di agnello o tagli misti
4 patate grosse
olio extravergine di oliva
5 cucchiai colmi di formaggio grana 
5 cucchiai colmi di pangrattato
2 spicchi di aglio
1 ciuffo di prezzemolo
aromi per arrosto
sale 
pepe 

Accendete il forno a 220 gradi.
Sbucciate le patate, tagliatele a spicchi non troppo grossi e metteteli a mollo nell'acqua fresca.
Date una ripassata sotto l'acqua anche all'agnello e subito dopo tamponate con della carta da cucina.
Mischiate il formaggio al pangrattato, tritate fini il rosmarino e l'aglio, salate, pepate e mischiate il tutto con le mani,. Se preferite un gusto più saporito, aggiungete a piacere formaggio e pangrattato nella stessa misura.


Foderate la teglia con della carta da forno, adagiatevi i pezzi di carne e le patate sgocciolate, cospargete con le erbe per l'arrosto, salate e irrorate d'olio. Spargete la mistura di formaggio e pangrattato in abbondanza sulla carne e sulle patate, aggiustate di sale (poco) e bagnate con l'olio a filo direttamente sul pangrattato, alla fine spolverate di pepe (poco). Aggiungete dal bordo della teglia il bicchiere di acqua fredda, senza bagnare in superficie il pane e infornate in forno già caldo. Quando il tutto sarà rosolato (circa 15 minuti, pungete le patate per vedere se sono morbide e se il fondo è asciutto aggiungete dell'acqua. A cottura ultimata della carne le patate risulteranno coperte da una crostina dorata e il fondo sarà ancora un po' umido.


Commenti

Post popolari in questo blog

Un buon arrosto - punta di petto di vitello

Nella mia introduzione al blog, ho scritto che non tutto quello che è caro vale il prezzo che andiamo a pagare... ci sono ad esempio parti del vitello che pur costando poco, hanno un ottimo gusto e una buona resa. Oggi vi voglio parlare dell'arrosto.  Siamo abituati (almeno in Italia) a scegliere parti di una certa importanza, come ad esempio il pezzo "della vena" oppure la fesa di vitello, o il brutto e buono, ma non sappiamo che esistono parti meno pregiate ma altrettanto buone.  Ho scoperto recentemente una parte del vitello che solitamente viene usata per fare il classico "bollito" ed invece è ottima per l'arrosto: è la punta di petto. Questo pezzo si presenta un po grasso, con l'osso e di forma irregolare. Viene solitamente usato per fare lo spezzatino, il brasato o come ho accennato il bollito, e invece da un arrosto saporito, morbido e con poca spesa. Il segreto sta nella cottura che solitamente è lunga perchè il pezzo non è dei più teneri,

Stracotto di guancia di vitello (antichi sapori)

Qualche tempo fa , sul mio blog, ho scritto che per ottenere buoni piatti non sempre servono tagli di carne costosi, ma spesso come era tradizione nelle famiglie contadine, si utilizzavano anche quelle parti meno pregiate, che invece di pregiato hanno il sapore. Per farla breve, mi sono imbattuto in un post che parlava della guancia di vitello, spiegava che questa parte è molto morbida e adattissima da cucinare in umido e quindi, d'accordo con la mia macellaia (e si, la mia è una macellaia sposata ad un macellaio di prima scelta) mi sono fatto procurare il pezzo su ordinazione, perchè a quanto pare è diventato introvabile (levate le guance che sono la carne della testina, di quest'ultima non si utilizza più nulla). Dopo un mesetto, finalmente sono riuscito ad avere il mio ordine (grazie alla macellaia Simona) e dopo averlo fatto frollare, mi sono dato da fare per cucinare un piatto semplice, così com'è nella tradizione contadina, ma anche prelibato e profumato: lo stra

Zuppa di cime di rapa, patate e guanciale, ovvero la terra di mezzo fra Puglia e Lucania

Diciamocelo in tutta sincerità, la zuppa è la prima tappa del novello cuoco. Chi non sa fare almeno una zuppa alzi la mano... credo siano pochi. Sostanzialmente la zuppa e la minestra si assomigliano, la prima va servita con il pane casereccio tostato e la seconda invece contiene oltre alle verdure anche pasta o riso. Da non confondersi con la famosa "pappa al pomodoro" tanto cantata dalla Pavone nazionale, quella è altra cosa, ne zuppa ne minestra... pappa appunto. Le zuppe si possono preparare con tutti gli ingredienti purché abbinati bene, sta a noi saper mescolare le verdure di modo che i sapori si amalghino bene. La zuppa fa parte della cultura contadina, spesso d'inverno rifocillava e scaldava allo stesso tempo e con un buon bicchiere di vino si completava. Il pane tostato sostituiva la pasta, anche se credo che quello che oggi noi tostiamo, ieri era pane raffermo che veniva ammorbidito nel brodo, da qui il detto "se non è zuppa è pan bagnato". La patata